Serie A, quella legge sui giovani mai applicata...
—Nel 2019 ecco però una seconda modifica, che incentivava l'utilizzo dei giovani in Serie A ed inseriva una quota almeno del 5% dei ricavi da distribuire in base ai 'minuti giocati nel campionato di serie A da giocatori di età compresa tra quindici e ventitrè anni, formati nei settori giovanili italiani e che siano tesserati da almeno trentasei mesi ininterrotti per la società presso la quale prestano l’attività sportiva. Comprendendo nel computo eventuali periodi di cessione a titolo temporaneo a favore di altre società partecipanti ai campionati di serie A o di serie B o delle seconde squadre partecipanti al campionato di serie'.
La nuova legge quindi, prevedeva la seguente divisione dei ricavi provenienti dai diritti tv:
C'era però una postilla in questa riforma, che prevedeva un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per rendere effettiva questo cambiamento. Un DPCM che, però, non è mai arrivato e ha di fatto reso inutile la riforma, che al contrario poteva dare tanti vantaggi ai club di Serie A per l'utilizzo dei giovani. LEGGI ANCHE: Mercato Milan, dal 2024 caccia ai giovani italiani: i potenziali obiettivi >>>
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