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Milan, alla ricerca di identità: questa squadra non è fatta per dominare

Rafael Leao e Tijjani Reijnders, giocatori del Milan 27/11/2024 PianetaMilan.it
Il Milan vince contro lo Slovan Bratislava ma mette in evidenza i soliti problemi difensivi. I rossoneri non hanno una vera identità
Francesco Aliperta Redattore 

Un Milan brutto ma vincente. Possiamo definirla così la squadra rossonera che ottiene 3 punti molto importanti contro lo Slovan Bratislava. Il percorso in Champions League si fa certamente più positivo, anche guardando ai prossimi avversari del Diavolo, ma fa discutere, nuovamente, la prestazione dei ragazzi di Paulo Fonseca.

Il Milan sembra una squadra NBA in Regular Season. Il paragone è certamente complicato, ma i rossoneri faticano a ingranare come se si stessero risparmiando per una finale di stagione dirompente. Quello del Diavolo, tuttavia, è un progetto che stenta a decollare e, di questo passo, il finale di stagione non può sicuramente garantire nulla di buono.


Non c'è identità

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Fonseca non riesce a dare una vera identità a questa squadra. Tanti, anzi troppi, i cambi per ogni match. Non esiste gerarchia, non esiste un gioco riconoscibile. Il Milan si affida alle qualità dei singoli e tiene in panchina i migliori (perché non far giocare Leao dal primo minuto?), salvo poi richiamarli affinché portino a proprio favore le sorti della partita. Questa squadra non gioca un calcio adatto alle proprie caratteristiche, tornando sempre su un concetto che, purtroppo, è ben lontano dall'ossatura del gruppo.

Il calcio dominante non fa per il Milan, o almeno questo Milan. Dispiace per Fonseca, così come per Ibrahimovic, ma i rossoneri hanno la necessità di cambiare spartito tattico. Nel momento in cui  c'è da fare la partita, il Diavolo subisce e spesso crolla. Al contrario, quando c'è da difendersi e ripartire, il Milan risplende, mettendo in mostra tutte le sue qualità.

E allora, ci chiediamo, perché non optare per un atteggiamento più difensivo? Non proponiamo certamente una difesa a 5 e 11 uomini dietro la linea del pallone, ma un approccio più conservativo. Lo abbiamo visto contro lo Slovan Bratislava, ma anche contro Torino, Lazio, Parma, Napoli, Cagliari e Fiorentina: il Milan non può difendere con un baricentro alto. In ogni sfida gli avversari riescono sempre a evidenziare i difetti difensivi dei rossoneri, lanciati in avanti alla ricerca di un calcio che, sinceramente, tanto spettacolare non è.

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