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Zhang, l’accusa delle banche cinesi: “Vita agiata ma status da nullatenente”

Enrico Ianuario

Steven Zhang ancora nel mirino delle banche cinesi: il presidente dell'Inter viene considerato un nullatenente nonostante la vita agiata

Dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League, Steven Zhang ha ribadito ancora una volta che non venderà l'Inter. Nonostante ciò, non si spengono le voci sulla cessione a una cordata statunitense nei primi mesi del 2023. Pesanti conseguenze potrebbero esserci anche della causa intentata da un gruppo di banche cinesi, capeggiate da China Construction Bank, presso il tribunale di Milano. Secondo 'La Repubblica', l’udienza è slittata dal 14 novembre prossimo all’8 marzo 2023 ma qualora l'istanza dovesse essere accolta in favore delle banche, il capo di Suning dovrebbe restituire 257 milioni di dollari tra prestiti e obblighi non onorati. Anche con una vendita del club per 1.2 miliardi di euro ci sarebbero pochi margini.

Inoltre il quotidiano riporta come i creditori chiedano l’annullamento della delibera del Cda del 18 febbraio 2019, in cui Steven Zhang rinunciava agli emolumenti da presidente (914 mila euro, secondo il perito di parte) "per mantenere lo status quo di nullatenente, sebbene conduca una vita più che agiata, guidando veicoli lussuosissimi, indossando orologi di grande valore e festeggiando in locali esclusivi". Allegri, frecciata al Milan: "Fuori dalla Champions? Altri non l'hanno giocata per 8 anni".

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