ULTIME NEWS MILAN - Paolo Maldini non si smentisce. Il direttore dell'area tecnica, in un'intervista molto importante rilasciata a Sky Sport, ha lanciato un messaggio importante a Elliott con la sua consueta chiarezza. Giusto ricostruire e fare le cose per bene, ma allo stesso tempo un club come quello rossonero, per la storia che ha, non può permettersi tempi eccessivamente lunghi: "La mia storia è pesante, il fatto che io sia qui a lavorare con Boban testimonia che non vogliamo tornare a quei livelli alti fra 10 o 15 anni. Non ho tutto questo tempo. O meglio, ce l’ho, ma non voglio aspettare. La nostra presenza è una sorta di garanzia di rientro a determinati livelli in tempi accettabili, anche se quantificarli è difficile. Se non sarà così, non saremo noi due a condurre la direzione sportiva del Milan. Se l’idea della società – ma non è così – è tornare competitiva fra 15 anni e farne 12 anni da squadra di media classifica in Serie A, noi non saremo sicuramente quelli a capo della direzione tecnica".
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Maldini avvisa Elliott: “Non aspetterò dieci anni per tornare a vincere”
Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica del Milan, ha rilasciato delle dichiarazioni importanti a Sky Sport. Il dirigente lancia un messaggio a Elliott
Quel "Non è così" segna dunque una comunione d'intenti con la proprietà, ma è evidente come l'ex capitano abbia il desidero di accelerare e di costruire una squadra che possa lottare per gli obiettivi più prestigiosi in Italia e in Europa. I tifosi al momento sono insoddisfatti, e Maldini come sempre non si nasconde, facendo anche mea culpa: "Forse una cosa su cui non siamo stati bravi noi e non è stata brava la proprietà è nel parlare e dire gli obiettivi, e nel dire quello che abbiamo ereditato. Abbiamo ereditato una squadra con un passivo di 125 milioni, abbiamo fatto un mercato a zero l’anno scorso, ci sono tante cose che non sono state dette, siamo stati banditi dall’Europa anche per le gestioni precedenti. Sono convinto di quello che sto facendo, so che lo sto facendo al mio massimo. Poi, come tutti, la mia permanenza o no sarà figlia dei risultati".
Infine il dirigente si sofferma sull'arrivo di Pioli: "Se prendi una decisione a metà campionato, la stagione è già andata. Così puoi incidere" e Silvio Berlusconi, che ogni tanto continua a parlare del suo ex club che ha portato in cima al mondo: "E’ stato il migliore presidente che potessi avere e l’affetto per lui resta immutato ma la sua tendenza a fare battute lo rende spesso inelegante".
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