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Giacomo Bonaventura, Milan, Getty Images
Come se non bastasse la sconfitta interna contro il Benevento a far aleggiare inquietanti fantasmi a Milanello e dintorni, il Milan sta vivendo, in queste ore, una situazione di vera tensione. L'Atalanta, infatti, battendo il Torino ha scavalcato i rossoneri di Gennaro Gattuso al sesto posto e, al momento, accederebbe direttamente in Europa League a discapito dei meneghini, che dovrebbero ripiegare sui preliminari.
Senza considerare che, con la vittoria dell'Inter in casa del Chievo Verona, il Milan è matematicamente fuori da qualsiasi possibile, residuo incastro per la zona Champions e, per la quarta volta negli ultimi cinque anni, finirà dietro i nerazzurri in campionato. Un disastro. Unica eccezione a questa che, purtroppo, sta quasi diventando una regola, è rappresentata dalla stagione scorsa, la 2016-2017, quando il Diavolo finì sesto con 63 punti, uno in più dell'Inter, estromessa da ogni coppa internazionale.
L'edizione odierna del 'Corriere della Sera', però, ha anche sottolineato come, al massimo, in questa stagione, il Milan non potrà fare altro che eguagliare il sesto posto di un anno fa, nella migliore della ipotesi. Nel mezzo, però, non va dimenticato, c'è stata una campagna acquisti estiva faraonica, da 230 milioni di euro, che, evidentemente, per una serie di motivi, non ha prodotto il salto di qualità sperato in Via Aldo Rossi.
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