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Milan, le palle perse sono un problema: i dati inchiodano Gattuso

Suso durante Milan-Crotone (GETTY Images)

Ieri il Milan ha ritrovato la vittoria e giocato una buona partita, ma anche ieri i rossoneri hanno confermato la tendenza a perdere troppi palloni

Michele Neri

Il "Diavolo" ieri ha disputato un'ottima gara contro il Crotone di Zenga, pur vincendo con un solo gol di scarto. Il numero che balza subito agli occhi, però, è quello delle palle perse: ben 37. Chi ne ha offerte di più ai pitagorici è stato Suso (8) seguito da Rodriguez (7) e Biglia (6). Gli ospiti hanno scialacquato ben 8 giocate in meno. Il dato dei rossoneri può spaventare, ma in verità è in linea con quanto fatto dall'arrivo di Gattuso ad oggi. A Firenze erano 38, contro l'Atalanta 30, a Verona 31, con il Bologna 37 e a Benevento, nella prima di Rino da allenatore, 30. Quindi sempre almeno una trentina di palloni regalati agli avversari.

Una media che sicuramente può migliorare, se si pensa alle scelte errate di Kessié, Biglia, Calhanoglu e pure dei difensori che ogni giornata si ripropongono e rischiano di rovinare tutto. Mentre quando gli errori sono dettati dalla ricerca della verticalità, si possono anche perdonare. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, con Montella in panchina, questa statistica era quasi peggiore, nonostante il tanto decantato bel gioco. Nella sua ultima contro il Torino, il Milan ha raggiunto quota 46 palloni persi. E più volte si è attestata oltre i 40. L'unica partita positiva in questo senso è stata Chievo-Milan in turno infrasettimanale, dove i rossoneri lasciarono al Chievo solo 20 palle. Tra queste però c'è pure quella che porta il nome di Kessié che tracciò la via del gol a Birsa.

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