Il mio primo viaggio all’estero, da bambino, è stato in Italia, prima a Roma e poi ad Agropoli per giocare un torneo. Mi ha colpito subito tutto della gente, soprattutto la generosità. Mi sono sentito bene e ho pensato: “Qui devo ritornare a tutti i costi”. E’ successo. Caro Milan, grazie per aver creduto in me. Mi hai fatto subito sentire uno di famiglia, fin dal primo giorno. Abbiamo vinto tanto insieme e ho conosciuto persone straordinarie, in particolare la famiglia Berlusconi, Adriano Galliani, Ariedo Braida, la famiglia Maldini.
Milanisti si è dal primo giorno e per sempre. Entrare nella Hall of Fame del calcio italiano è un enorme privilegio, e per questo ringrazio tutti i miei compagni di squadra del Milan, i dirigenti e tutti i tifosi. Coverciano, dove sono oggi, non è solo la casa dell’Italia, ma è anche un’istituzione conosciuta ovunque. Da qui sono usciti tutti i più grandi allenatori e vorrei dire una cosa a voi, ragazzi della Nazionale italiana: il calcio italiano è amatissimo in tutto il mondo. Difendetelo e onoratelo. Infine, vorrei dire grazie a tutta l’Italia per essere vicina all’Ucraina nel momento più difficile della nostra storia. Quello che per altri è normalità, per noi è speranza. La speranza di esserci ancora, ogni giorno e per sempre. Italia, ti voglio bene. Andriy". LEGGI ANCHE: Milan, Jovic è un mistero: Fonseca ci sta dicendo tutta la verità?
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