La partita tra Milan e Lazio ha lasciato strascichi pesanti, non solo per il risultato, ma anche per l’atmosfera tesa che si è respirata a San Siro. Tra la contestazione feroce della Curva Sud nei confronti della società e una squadra in evidente difficoltà, è arrivata un’altra sconfitta per i rossoneri, in un momento già complicato della stagione.


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Pellegatti: “Il Milan ha lottato con il cuore, ma così non si può andare avanti”
Carlo Pellegatti, noto giornalista e tifoso rossonero, ha espresso il suo pensiero nel consueto video post-partita, raccontando le emozioni e le delusioni della serata. Ecco, di seguito, le sue parole.
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Le parole di Pellegatti
—“Mi dispiace veramente. Mi dispiace veramente per il cuore dei ragazzi. In 10, con un’atmosfera molto difficile, vista la contestazione feroce, pesante durante tutta la partita nei confronti della società, nei confronti della proprietà, nei confronti di Gerry Cardinale, pur rischiando di subire gol già nei primi sei minuti.
Nonostante l’allenatore continui a ostinarsi a mettere Musah centrale, Bondo chissà cosa lo abbiamo comprato a fare, nonostante uno schieramento che ha evidenziato tutte le lacune dell’organizzazione del Milan, nonostante i soliti singoli che fanno fatica in questo periodo e che non vengono aiutati a ritornare al loro livello, nonostante il Milan abbia giocato in 10 per un fallo, che mi dicono giustamente punito con il rosso, nonostante la Lazio ogni volta che veniva avanti rischiava di segnare un altro gol… nonostante tutto questo, i ragazzi li hanno messi là, hanno lottato su ogni pallone.
Sì, non c’era uno schema. Ha tolto a un certo punto Musah mettendo João Félix con solo Fofana, quindi anche l’allenatore sinceramente ci sembra in grandi difficoltà a leggere la partita e a sistemare la squadra. Io non so cosa succederà adesso, ma nonostante tutto questo, in 10 uomini i ragazzi del Milan, i vecchi cuori del Milan, hanno lottato, hanno cercato, anche se giocavano in 10 contro 0 e ogni volta la Lazio poteva potenzialmente creare un pericolo.
Nonostante questo, il Milan riusciva grazie al solito assist di un Leão che ha portato avanti 1000 palloni, e c’era solo quello schema, nonostante Reijnders si sia rotto i polmoni. Nonostante tutto questo, il Milan riusciva a pareggiare a cinque minuti dalla fine.
Sì, il pareggio non ci sarebbe servito a nulla, ma i ragazzi avrebbero meritato di pareggiare per il cuore che hanno messo in un’atmosfera difficile e complicata. Per il cuore che hanno messo, non per la tecnica, l’abilità, l’organizzazione di gioco, le trame… no! Solo per il cuore: in 10 non hanno smesso mai di lottare, sono venuti avanti raffazzonati, sbagliando, sputando sangue, masticando filo spinato. Ma i miei ragazzi, i nostri ragazzi, sono venuti avanti per cercare di pareggiare solo per non perdere la terza partita consecutiva.
Non era giusto perdere per tutto quello che hanno messo in campo i ragazzi del Milan. Se li guardassi in faccia uno ad uno… Reijnders, ma anche sbagliando, lo stesso João Félix: sul piano della volontà e del cuore, a questi ragazzi questa sera non posso dire nulla. Magari avessero giocato con questo cuore anche contro il Feyenoord, in 10 uomini…”
Le riflessioni sull’allenatore e sulla società
—“Dopo aver parlato del lato emozionale però, ora c’è da giudicare la partita in sé. Un Milan che ha prodotto poco, con tanti errori. Insomma, più di una volta ho pensato — ma l’avevo già detto in altri video anche dopo altre partite —: in questo momento cosa può dare l’allenatore Sergio Conceição?
Lo vedo carico, cerca di dimenticare un attimo il momento, ma adesso cosa si deve fare? Si va avanti con Conceição perché la colpa è dei giocatori? Questa sera la colpa non mi è sembrata dei giocatori: ci hanno trascinato, hanno trascinato chi voleva essere trascinato, e io sono stato trascinato dal cuore dei ragazzi.
Poi, per le trame di gioco… ragazzi, è difficile: siamo fuori dalla Champions da un mese, fuori dal campionato, fuori dal quarto posto, alla terza sconfitta consecutiva… Eppure adesso bisogna prendere qualche decisione. E ci penseranno i dirigenti, contestati non dal primo minuto — perché al primo minuto la curva non era ancora entrata — ma dal quindicesimo, quando la curva è arrivata.
‘Cardinale vattene’ è diventato il ritornello di questa stagione. Dobbiamo prendere atto che, indipendentemente da questi cori, Cardinale non mi sembra abbia nessuna intenzione di andarsene, anche se ormai da due mesi riceve questo invito, e neanche tanto sussurrato, dalla curva.
E allora io, che vado a vedere il Milan, spero che succeda qualcosa.”
Un Milan in crisi, tra cuore e confusione
—Le parole di Carlo Pellegatti riflettono la frustrazione e la passione di chi ama il Milan, ma si trova di fronte a una squadra in difficoltà tecnica, tattica e di risultati. La contestazione dei tifosi contro la società, la gestione della squadra da parte dell’allenatore e le prestazioni altalenanti sono segnali di una crisi profonda.
Eppure, in questa serata amara, resta almeno il cuore dei giocatori, che nonostante le difficoltà hanno lottato fino all’ultimo. Ma il Milan, adesso, ha bisogno di risposte: sul campo e fuori. LEGGI ANCHE: Milan, Furlani vs Ibra: lo svedese perde sostegno nel club. Conceicao solo, Cardinale in arrivo >>>
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