"Lo sport è stato per me una grandissima scuola di vita. Mi ha insegnato a competere e confrontarmi con me stesso per migliorare i miei limiti. La competizione con gli altri non aiuta molto. [...]. La sconfitta, nello sport come nella vita, è contemplata. Il mio carattere mi ha aiutato. Il calcio mi ha insegnato tante cose: la relazione con le altre persone, il rispetto degli altri, il rispetto delle regole, il rispetto per l'autorità (allenatori, dirigenti, presidenti), i tempi, i limiti, saper ascoltare. È impossibile migliorare il talento: o c'è o non c'è. Maradona aveva un grandissimo talento, non potevi insegnargli a dribblare meglio. Potevi insegnargli a gestirlo meglio. Il grande campione riesce a mettere il proprio talento al servizio degli altri". Milan, Kjaer chiarisce le intenzioni sul suo futuro >>>
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