Sinisa Mihajlovic: carriera, aneddoti e malattia. Un duro..adorabile

Sinisa Mihajlovic

SINISA MIHAJLOVIC

CARRIERA E ANEDDOTI

SCHEDA E PROFILO

Nome: Siniša Mihajlović

Luogo e data di nascita: Vukovar (Serbia), 20 febbraio 1969

Data di morte: 16 dicembre 2022

Altezza: 1,85 m

Peso: 78 kg

LA MALATTIA

Il 13 luglio 2019 annunciò in conferenza stampa di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta, per la quale decise di sottoporsi a cure immediate all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Seguì poi un trapianto di midollo osseo, avvenuto il 29 ottobre seguente. Dopo un iniziale miglioramento, il 26 marzo 2022, comunicò di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia che l'aveva colpito due anni e mezzo prima. Muore il 16 dicembre 2022 presso la clinica "Paideia" di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni in seguito all'improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute, all'età di 53 anni

CARRIERA DA CALCIATORE

Difensore centrale di grande tecnica, dal sinistro terrificante sui calci piazzati, Mihajlovic gioca in patria con Vojvodina e Stella Rossa – con cui vince la Coppa dei Campioni nel ’91 – prima di trasferirsi in Italia. In Serie A indossa le maglie di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Colleziona 58 presenze e 9 reti con la maglia della Jugoslavia.

CARRIERA DA ALLENATORE

Inter, Bologna e Catania

Dopo il ritiro, Mihajlovic intraprende la carriera di allenatore e diviene il vice di Roberto Mancini in nerazzurro. Nel novembre 2008 diviene l’allenatore del Bologna, con cui ottiene in pochi mesi 20 punti, determinanti per la conquista finale della salvezza. Ad aprile però, a causa di una serie di risultati negativi, viene sollevato dall’incarico. Nel dicembre 2009 firma con il Catania. La scelta si rivela fortunata: con gli eynei batte la Juventus e l’Inter di Mourinho e chiude il torneo al tredicesimo posto. A fine stagione rassegna le proprie dimissioni.

Fiorentina

Nel giugno 2010 firma per la Fiorentina, con cui chiude la stagione al nono posto, dopo aver ottenuto addirittura 15 pareggi. Resta in Viola malgrado le avances dell’Inter, ma dopo pochi mesi viene esonerato in seguito ad una sconfitta maturata con il Chievo.

Serbia e Sampdoria

Nel maggio 2012 diventa il commissario tecnico della Serbia. Malgrado un contratto quadriennale, dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali del 2014, nel 2013 Sinisa si dimette e torna in Italia per allenare la Sampdoria. Con i blucerchiati ottiene ottimi risultati in due stagioni, un dodicesimo e un settimo posto.

Milan

I buoni risultati ottenuti con la Samp gli valgono la chiamata del Milan. Tra alti e bassi, il tecnico serbo riesce a dare una parvenza di identità alla squadra, vince un derby per 3-0 e conquista la finale di Coppa Italia. Il feeling con Berlusconi è però inesistente e, dopo un ko casalingo con la Juventus, viene esonerato.

Torino

Nel maggio 2016 passa al Torino. Dopo una prima stagione chiusa al nono posto, con il record di punti dell’era Cairo nel girone di andata (29), nel suo secondo anno in granata va incontro a molte difficoltà e viene esonerato a fine gennaio dopo una sconfitta in Coppa con la Juventus. Nell’estate 2018 firma con lo Sporting Lisbona, ma dopo appena nove giorni viene esonerato.

Il ritorno al Bologna (2019-2022)

Il 28 gennaio 2019 sostituisce Inzaghi sulla panchina rossoblù. La situazione in classifica è preoccupante, ma in poco tempo Mihajlovic porta i felsinei fuori dalla crisi. All’esordio sbanca San Siro (1-0 sull’Inter) e in 17 partite conquista 30 punti, con cui guida la squadra al decimo posto.

La stagione successiva si apre in maniera drammatica. All'inizio del ritiro precampionato, Mihajlović comunica in conferenza stampa di aver contratto una forma acuta di leucemia e di volersi sottoporre quanto prima alle relative cure. Malgrado questo gli impedisca di essere sempre presente, il Bologna lo conferma in panchina e gli rinnova il contratto.  Il 25 agosto, dopo 44 giorni di ricovero, torna sedersi in panchina nella gara d'esordio di campionato in casa del Verona: l'abbraccio del pubblico è commovente. La squadra è con lui e si compatta per tutta la stagione, tanto da arrivare 12esima, con soli sei punti in meno rispetto all'anno precedente.

Segue poi un 13º posto con 46 punti. Il 6 settembre 2022, dopo un avvio di campionato contrassegnato da tre pareggi, due sconfitte e una vittoria in Coppa Italia, viene esonerato con la squadra in quel momento dodicesima dopo cinque partite disputate.

Curiosità e aneddoti

Nel novembre 2003 fu squalificato per 8 giornate e condannato a pagare una multa per aver scalciato e sputato al rumeno Adrian Mutu.

Le sue parole di apprezzamento nei confronti del regime socialista serbo hanno suscitato numerose controversie.

Da CT della Serbia escluse Ljajic dai convocati per non aver cantato l’inno.

Ammalatosi di leucemia nell’estate 2019, è diventato un simbolo della lotta alla malattia, circondato dall’amore dei tifosi di tutta Italia, che ne apprezzano il cuore e la generosità nell’affrontare una partita così importante.

E' cittadino onorario di Bologna. Vedi video qui sotto

Ipse dixit

Con Mourinho non posso parlare di calcio perché non ha mai giocato e non può capire. Io ho fatto tante cazzate, ho sempre pagato, non è giustificabile ma possono capire solo quelli che hanno fatto questo mestiere da giocatori e lui non l'ha fatto, ma non vedo quale sia la relazione tra quello che ha detto lui e le mie parole. Non mi permetterei mai di parlare male dell'Inter, solamente quando ho parlato dell'Inter e di Adriano non volevo mettere in polemica nessuno, volevo fare una critica ai giornalisti perché abbiamo avuto gli stessi problemi io e Mancini e a noi ci davano degli incapaci.

(Ai tempi del Catania) Forse è sbagliato. Sarebbe difficile rifiutare di andare a allenare il Milan – non mi si presenterà mai questa possibilità – ma se succedesse non lo potrei mai fare, perché sono stato quattro anni nell'Inter e sono interista. Non lo potrei mai fare.

Quando ero più giovane avevo perennemente bisogno di dividere il mondo in 'noi' e gli 'altri'. Mi caricava. Alcuni storici lo definiscono bisogno del nemico. Oggi non ho bisogno di nemici. Ho 46 anni, non vivo più per esclusione ma per accumulo di esperienze. Non rinnego nulla di ciò che ho vissuto, ma mi piace scoprire anche tutto ciò che non conosco. E se farsi amare da chi già ti ama è facile, trovo stimolante anche convincere chi magari è prevenuto o vuole metterti alla prova.

Ci sono squadre che hanno il diritto di sognare di vincere e altre che hanno il dovere di vincere: il Milan fa parte di queste ultime.

Parliamo tanto di razzismo in Italia, ma non più solo bianco o nero. Anche zingaro, o serbo, di m... Si parla di razzismo solo con bianchi e neri, se si tocca un popolo intero va tutto bene. Ma questa è l'Italia. Comunque, chi mi ha chiamato zingaro lo aspetto, me lo venga a dire in faccia. Sanno dove vivo, vediamo se hanno le palle.

Da allenatore, ho sempre migliorato le prestazioni della squadra. Guardate le statistiche: ho sempre fatto meglio di chi mi ha preceduto. Chi è arrivato dopo di me, ha sempre fatto peggio.

VIDEO - MIHAJLOVIC SHOCK: "HO LA LEUCEMIA, MA VINCERO' IO"

Dicono di lui

Lui ha usato e abusato del suo ruolo sportivo per esaltare le sue opinioni, e poiché i suoi idoli erano Arkan e le tigri serbiste e le loro imprese criminali, mi sembra difficile che ideali simili non influiscano sul modo di considerare l'agonismo sportivo e la formazione dei campioni a lui affidati. (Adriano Sofri)

Mihajlović non era veloce, ma sapeva sempre dove finiva la palla. (Dario Hübner)

Sinisa è un uomo intelligente, in rossonero si metterà il papillon. (Massimo Ferrero)

Palmares

Giocatore

Campionato jugoslavo: 3 Vojvodina: 1988-1989; Stella Rossa: 1990-1991, 1991-1992

Supercoppa italiana: 3 Lazio: 1998, 2000; Inter: 2005

Campionato italiano: 2 Lazio: 1999-2000; Inter: 2005-2006

Coppa Italia: 4 Lazio: 1999-2000, 2003-2004; Inter: 2004-2005, 2005-2006

Coppa dei Campioni: 1 Stella Rossa: 1990-1991

Coppa Intercontinentale: 1 Stella Rossa: 1991

Coppa delle Coppe: 1 Lazio: 1998-1999

Supercoppa UEFA: 1 Lazio: 1999

Di Domenico Abbondandolo