L'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi ha parlato in conferenza stampa al termine del derby Inter-Milan, semifinale di ritorno di Champions League che si è svolta a 'San Siro'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
INTER-MILAN
Euroderby Inter-Milan, Inzaghi: “Ragazzi strepitosi, ci credevo dai sorteggi”
Qual è la sua emozione e cosa si aspetta ora: "Una grandissima emozione. Avevamo questo sogno e l'avevamo coltivato dai sorteggi. Dovevamo crederci, ma l'abbiamo ottenuto con merito. Nessuno ci ha regalato niente. Percorso lungo e con difficoltà, ma ce lo siamo guadagnato. Da domani ci renderemo conto di cosa abbiamo fatto. Serata splendida, non si può chiedere di più".
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Sull'essere il secondo allenatore italiano a portare l'Inter in finale: "Una grande soddisfazione. Mi fa enormemente piacere. Sono orgoglioso. Traguardo ottenuto con merito perché abbiamo vissuto giorni intensi. Dopo aver vinto l'andata 2-0 abbiamo vinto anche col Sassuolo in campionato e oggi l'abbiamo preparata in due giorni e mezzo. Ragazzi strepitosi e complimenti a loro. Partita di concentrazione, aggressività. Straordinari".
Se al momento dei girone aveva pensato di arrivare a questo traguardo: "Parla la mia giovane carriera. Non guardo le competizioni, non faccio distinzioni. Sapevamo cosa ci avrebbe aspettato. Soprattutto da gennaio in poi. C'è stata anche la Supercoppa a gennaio. Una grande soddisfazione. 19 mesi fa mi avevano chiesto gli ottavi, l'anno scorso l'abbiamo raggiunti e ora la finale. C'è grande soddisfazione per me e questi ragazzi straordinari".
Quanto è bello essere l'allenatore dell'Inter e se vorrebbe esserlo ancora: "Sì, ho un contratto per un altro anno. Serate del genere ti legano all'ambiente, ma non ce n'è bisogno. Mettiamo un impegno folle quotidianamente. Quando ci sono stati momenti meno felici abbiamo fatto fatica a lavorare tanto, ma volevamo vivere questo sogno. Il viaggio è stato lungo, da Plzen a Istanbul, so chi c'è sempre stato e chi meno. Ci siamo tappati le orecchie. Fa parte del calcio, lo so. Ho affrontato tutto con tranquillità".
Un voto al cammino in Champions League e chi vorrebbe incontrare in finale: "Comunque capita, capita male. Sono due grandissime squadre con una qualità immensa. La partita d'andata l'ho vista e domani la guarderò. Partita aperta. Anche all'andata ci sono stati momenti in cui la partita l'aveva in mano e una e altri in cui l'aveva un'altra. Domani l'ho dato libero, poi ci ritroveremo per preparare il finale. Il voto per adesso è molto positivo per il cammino fatto nelle coppe. Si può migliorare con le due finali".
Cosa risponde a chi pensa che la vincitrice uscirà dall'altra semifinale: "Milan e Inter hanno fatto ottime semifinali. Essendo un derby sono state partite intense. Sulla carta partiamo sfavoriti, ma il calcio apre a tutto. L'anno scorso abbiamo affrontato due volte il Real Madrid, abbiamo perso, ma giocando bene. Manchester City che non ha bisogno di presentazioni... Vedremo".
Su Lautaro Martinez, se può ambire al Pallone d'Oro: "Sì, è ancora giovane con tantissime qualità. Non è solo un finalizzatore, lavora tanto per la squadra. Sono molto contento di allenarlo. Serata fantastica un po' macchiata dall'infortunio di Mkhitaryan, speriamo non sia grave. Per noi è importantissimo, mi dispiacerebbe non ci fosse. Si è guadagnato di giocare due finali".
Se questo è l'epilogo di un percorso che aveva già in mente: "Sì, non bisogna fare calcoli. Mi hai fatto venire in mente Liverpool dell'anno scorso al ritorno. C'era la possibilità di passare e in quella partita abbiamo perso Brozovic e De Vrij, per noi importanti. Ogni competizione è a sè, bisogna andare avanti senza calcoli. Con questo calendario, in una sosta in cui mancavano solo quattro giocatori, abbiamo lavorato bene. Poi abbiamo fatto rotazioni".
Sui sassolini tolti: "Fa parte del gioco. Devo essere sincero, si è parlato tanto, ma per il mio carattere e la mia educazione sono stato in silenzio e mi ha dato carica. Ho sentito tantissime cose... Lo staff... Si è visto che staff ho. Ho la fortuna di avere giocatori che sono grandissimi campioni e a cui mancava l'ultimo passo. Giocare una finale e cercare di vincere la Champions, ma giocare una finale non capita sempre. Nessuno di noi l'aveva mai fatto".
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