Pascal Bosschaart, allenatore biancorosso, ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Feyenoord, partita di ritorno dei playoff della Champions League 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Meazza' in San Siro di Milano. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.


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Milan-Feyenoord, Bosschaart: “Non mi rendo conto di cosa abbiamo fatto”
Sulle emozioni: "Tanta allegria, ho fatto tanti complimenti ai giocatori, in particolare per la lotta e la caparbietà".
Sul gol all'inizio: "Avevamo un piano prima della partita, poi prendi subito gol e diventa difficile. Però dopo il cartellino rosso abbiamo dominato. Però anche nel primo tempo a tratti abbiamo fatto bene".
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Sull'espulsione dopo la fine: "Non ho visto, l'arbitro mi ha spiegato che ha tirato il pallone contro Rafa Leao, lui dice che è stato spinto".
Se ha realizzato i suoi sogni: "Non si sono realizzati del tutto, ma questo è un sogno che avevo da ragazzo. Ero nello spogliatoio prima e ci pensavo. L'ultima settimana e mezzo è stata difficile. Sono stati criticati, il cambio d'allenatore, poi abbiamo fatto un buon lavoro".
Come hanno preparato la partita e come hanno giocato: "Un'ottima partita. Abbiamo fatto di tutto per vincere. Se ti qualifichi qui devi essere orgoglioso e lo sono".
Come ci sono riusciti: "Avevamo un bel piano, abbiamo dato fiducia. Non è solo merito mio, ma di tutti".
Sulla festa finale: "Abbiamo fatto i complimenti negli spogliatoi per come hanno lottato, per come hanno cercato il pareggio. Sono contenti".
Cosa ha fatto lui: "No, io mi sono ritirato da solo. Ho fatto solo i complimenti. Festeggeremo in albergo".
Sulla giovinezza della squadra: "Non sapevo fossimo i più giovani di sempre in Europa per noi. Giocare qui, in questo stadio, non è facile. Bisogna cercare di fare una grande prestazione di squadra. Non c'era un giocatore specifico che ha fatto meglio".
Se dopo l'espulsione di Theo Hernandez è aumentata la fiducia: "No, anche dopo l'1-0 siamo rimasti sereni. Abbiamo cercato la soluzione giocando. Se subisci una rete può capitare, ma non siamo andati in panico".
Sul percorso in Champions League migliore che in campionato: "Spero che con buon gioco, passione e lotta, miglioreremo".
Se è un allenatore nato: "Sono allenatore da tempo, ma non ho mai allenato una prima squadra. Ora lo sono, ma non posso spiegare quanto sono orgoglioso di me e dei ragazzi".
Se ha sentito la dirigenza: "Sì, erano tutti presenti per complimentarsi. Anche i medici hanno subito tanti colpi, ma fanno il massimo per mettere in forma i giocatori. Abbiamo tanti infortunati e gli danno la colpa, ma voglio fargli i complimenti perché siamo in forma".
Sui colloqui con la squadra: "Sono diretto, cerco di parlare con loro e capire come vedono la situazione. Poi le decisioni le prendiamo noi. Avevamo pensato a un altro piano, poi parli con alcuni giocatori e chiedi se ci credono. Poi ci alleniamo tatticamente, l'abbiamo fatto ieri. Non hai tanti allenamenti e cerchi di chiarire alcune cose. Amo farlo e i giocatori lo percepiscono".
Se serve sorprendere i giocatori: "Amo parlarci. Oggi prima della partita ho chiesto ai difensori cosa si aspettavano dai centrocampisti e viceversa".
Sui cambiamenti e sul mantenimento di Paixao: "Ha fatto benissimo una settimana fa, abbiamo preparato alcune situazioni per fargli sfruttare i buchi che si creavano. Penso sia riuscito alcune volte".
Sulla storia del Feyenoord: "La conosco e dobbiamo andare avanti. Questa è una serata mondiale, forse domani mi renderò conto di cosa abbiamo combinato stasera. Domani vediamo cosa fare per migliorare e cosa fare per la prossima, ma siamo nella storia".
Se berrà una birretta: "Avevo promesso che avrei bevuto, ma di norma non bevo, solo un po' di vino".
Cosa ha detto alla squadra dopo il rosso a Theo Hernandez: "Eravamo sotto di uno, poi è diventato più semplice. Però il Milan sa anche difendersi bene, pure in 10. Era importante accelerare".
L'ultima volta che il Feyenoord ha eliminato il Milan ha vinto la Champions League: "Dobbiamo avere fiducia, altrimenti non puoi giocare a calcio. Oggi avevamo fiducia".
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