TRA TATTICA A SPECCHIO E POSSIBILI VARIAZIONI
—Proprio l'attendismo sopracitato potrebbe spingere l'allenatore asturiano a proporre un abito diverso, tornando al 4-3-3 visto in occasione della partita d'andata dello scorso 25 ottobre. Rispetto a due settimane fa, anche lo stesso Milan ha proposto assetti tattici diversi rispetto al modulo - anche in questo caso 4-3-3 - tendenzialmente prediletto nel corso di questo inizio di stagione. È certamente plausibile ipotizzare due avversarie schierate "a specchio", anche come riferimenti nello sviluppo della manovra offensiva.
Milan e PSG, però, non sono squadre rigide nei dettami tattici e più volte in questi mesi hanno mostrato la capacità di variare sul tema. Proponendo soluzioni diverse anche nel corso dei 90 minuti. In una partita importante e dall'elevato carico emotivo, a fare la differenza può essere anche la capacità di non dare punti di riferimento all'avversaria. E in questa direzione a rivelarsi fondamentale potrebbero essere le caratteristiche delle due mediane. Vitinha, Zaïre-Emery e Ugarte sono stati protagonisti importanti nel match d'andata per il PSG. In casa rossonera, invece, si può optare per la duttilità di Musah e Reijnders. Oltre all'importante recupero di Loftus-Cheek e a un Adli verosimilmente chiamato a minuti importanti. LEGGI ANCHE: Milan, torna Ibrahimovic: ecco che ruolo avrà lo svedese >>>
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