Nonostante ci sia di mezzo una gara importante di campionato (venerdì sera contro il Torino), il pensiero del tifoso milanista non può che andare a martedì prossimo. Tra sette giorni esatti, infatti, il Milan affronterà il Tottenham nella partita d'andata degli ottavi di finale della Champions League. Un match importante, quasi fondamentale verrebbe da dire per salvare una stagione che è diventata improvvisamente negativa per il Diavolo. Di certo è che di fronte non avrà un avversario facile da battere, una squadra tutto sommato in salute che lotta per conquistare un posto in Champions in Premier League. Vediamo, dunque, come sta il Tottenham allenato da Antonio Conte.
MILAN-TOTTENHAM
Milan, tra una settimana arriva il Tottenham a San Siro: focus sugli ‘Spurs’
Tottenham, lo schieramento tattico
—Il 3-5-2 è da sempre il cavallo di battaglia di Antonio Conte, almeno per quanto visto nel campionato italiano quando sedeva sulle panchine di Juventus e Inter. Dopo l'avventura al Chelsea, anche al Tottenham l'ex c.t. della nazionale italiana schiera i suoi uomini con il modulo 3-4-3. Conte fa affidamento su diversi calciatori che in Serie A hanno giocato per diversi anni. Sicuramente questo non è un aspetto da sottovalutare, considerato che allenatore e diversi giocatori conoscono già il Milan. Sono ben quattro i calciatori che hanno militato nel nostro campionato italiano e sono Romero (ex Atalanta), Bentancur e Kulusevski (entrambi ex Juventus) e Perisic (ex Inter).
Uomini chiave
—Guardando la rosa del Tottenham, si può tranquillamente dire che, sulla carta, gli 'Spurs' probabilmente hanno qualcosa in più dei rossoneri. Oltre a contare su giocatori che conoscono il Milan per averlo affrontato più volte in Italia, Conte ha quattro uomini chiave all'interno della sua squadra. Il primo è il portiere: Hugo Lloris. Estremo difensore di grande esperienza internazionale, reattivo e abile nel giocare la palla con i piedi. Quest'ultimo è un aspetto fondamentale per il gioco di Conte, che spesso parte dal basso per colpire gli avversari. E a Conte i giocatori bravi a giocare il pallone piacciono eccome. E uno di questi è Eric Dier, nato centrocampista ma che con l'ex allenatore dell'Inter gioca centrale nella difesa a tre. Il calciatore inglese potrebbe rappresentare quello che Bonucci ha rappresentato nell'era contiana alla Juventus. Anche perché, ai suoi lati, ha due difensori più rudi come Romero e Davies.
Il cervello della squadra di Conte è Rodrigo Bentancur. L'uruguayano lo conosciamo bene: è bravo ad abbassarsi per ricevere palla e giocare il più possibile in verticale, dando velocità alla manovra di gioco. Inoltre l'ex centrocampista della Juventus è uno che spesso si butta in avanti per cercare di colpire gli avversari con i suoi inserimenti. L'acquisto di Bentancur, un anno fa, è stato azzeccato. Il tutto senza dimenticare Perisic che nonostante i suoi 34 anni continua a fornire ottime prestazioni, anche in un campionato come la Premier.
Se Lloris, Dier e Bentancur sono tre dei quattro uomini chiave di Conte, il quarto non può che essere lui: l'uragano Harry Kane. 10 sulle spalle, ma vero e proprio bomber di razza. L'attaccante inglese ama spaziare lungo tutto il fronte dell'attacco, spesso lo si vede arretrare di un paio di metri per favorire gli inserimenti degli esterni di centrocampo, oltre che di quelli d'attacco (e qui ci sono Kulusevski e Son, mica due da niente...) e dentro l'area di rigore è una sentenza.
Stato di forma
—Prendendo in considerazione il periodo che va dal 4 gennaio (data in cui il Milan è tornato in campo dopo la sosta del Mondiale), il Tottenham ha conquistato, in Premier League, tre vittorie e una sconfitta (questa contro la capolista Arsenal). Uno stato di forma totalmente opposto a quello del Milan, che in campionato ha raccolto la miseria di cinque punti su 18 a disposizione nelle ultime sei partite di Serie A.
Considerazioni finali
—Insomma, se il Tottenham non era la squadra peggiore che il Milan potesse incontrare, di certo si può dire che non sia nemmeno un avversario comodo da affrontare. Anzi, nel momento in cui si trova adesso la squadra di Stefano Pioli probabilmente sarebbe stato meglio se non si avesse avuto a che fare con gli 'Spurs'. Però bisogna guardare il lato positivo: da una situazione negativa si può sempre uscire. Il Milan lo ha dimostrato più volte in passato, adesso tocca dare una risposta concreta sul campo. Milan, le possibili novità tattiche con il ritorno di Ibrahimovic >>>
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