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Giuseppe Marotta (amministratore delegato Inter) | Serie A News (Getty Images)
Giuseppe Marotta, amministratore delegato nerazzurro, ha parlato ai microfoni di 'Mediaset' prima del derby tra Milan e Inter a 'San Siro'. La partita è valida per l'andata delle semifinali della Coppa Italia 2021-2022. Ecco le sue dichiarazioni.
Sul derby: "Conta molto. Oltre ad essere un derby è una semifinale di una competizione a cui l'Inter tiene molto. Aldilà dell'aspetto campanilistico, cercheremo, da questo primo turno, di fare qualcosa di positivo in vista di una qualificazione".
Sul procedimento UEFA: "I tifosi possono stare tranquilli. Non si tratta di una investigazione ma di un’osservazione dei vertici UEFA che ha in monitoraggio decine di club europei alla luce degli eventi portati dal Covid".
Sulla lotta scudetto: "I punti a disposizione sono ancora molto. Dobbiamo sempre avere l'asticella alta, non dobbiamo avere paura di essere ambiziosi. Ce la giocheremo fino alla fine. Credo che le prime cinque sono le serie candidate alla vittoria finale. Per la Juve è un fatto ordinario lottare per lo scudetto. Ripeto, non possiamo sottovalutare il valore del Napoli, Milan, Atalanta. La cerchia si restringe a questa squadra".
Sull'attacco: "Lautaro è un ragazzo, deve vivere questi periodi altalenanti tra il fare gol e non farli. E' normale che per un attaccante l'obiettivo è segnare, quando non si fa gol si va in apprensione. Lautaro deve stare tranquillo, è un giocatore importante, a cui l'Inter crede e deve ritrovare la via del gol. Questo è l'obiettivo di questo momento".
Se ha chiesto ad Inzaghi che lo scudetto non è un obiettivo: "No, come detto prima. Noi siamo l'Inter, dobbiamo ottenere il massimo. Significa lottare fino in fondo in tutte le competizioni, siamo un po' sfavoriti contro il Liverpool ma dobbiamo cercare di ribaltare. Non è una vergogna, non è una diminuzione degli obiettivi del club. Inzaghi sta facendo bene, nel momento in cui qualcuno ci sorpasserà diremo che sarà stato più bravo di noi. L'allenatore crede nella squadra, in sé stesso e dobbiamo lottare fino in fondo".
Sulla crisi di questo periodo: "In studio ci sono tanti ex calciatori. Sanno che ci sono momenti in cui si soffre e momenti in cui si gioisce. Nel momento in cui c'è sofferenza bisogna essere più determinati, cercare motivazioni ancora più forti e trovare rimedi per ritrovare il ruolo di prima e ripercorrere il ruolino di prima".
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