Le motivazioni politiche dietro il rifiuto
—Galliani ha poi risposto alle motivazioni sollevate dai consiglieri di centrosinistra, che hanno criticato l'intitolazione dello stadio anche per fatti legati alla politica e a dichiarazioni passate di Berlusconi. Una di queste, in particolare, riguarda la famosa promessa di un "pullman di prostitute" in caso di vittoria contro la Juventus, una frase che continua a suscitare polemiche. "Cosa c’entra tutto ciò con l'intitolazione di uno stadio?", ha commentato Galliani, facendo riferimento alla polemica che si è accesa attorno alla proposta. "Il Consiglio poteva prendersi il tempo necessario per decidere, ma non doveva cadere in una discussione così squallida. Non ce l’ho con il sindaco Piotto, che è una brava persona, ma non capisco come si possa arrivare a tanto".
Naming rights e motivazioni politiche
—Galliani ha infine spiegato che, purtroppo, la proposta di intitolare lo stadio a Berlusconi è stata vissuta da alcuni come una scelta legata alla "matrice politica" piuttosto che come un tributo a un grande imprenditore e tifoso. Inoltre, ha ricordato che l'accordo sui naming rights con U-Power rendeva già il nome ufficiale dell’impianto diverso, ma che l’intitolazione a Berlusconi sarebbe stata comunque un segno di rispetto per il presidente del Monza, nonostante le polemiche politiche.
"Si tratta di due cose separate", ha ribadito Galliani. "Quello che è accaduto è stato un rifiuto a una proposta che non ha nulla a che fare con il calcio, ma con la politica. È un peccato che si sia arrivati a questo punto".
Il dibattito sull'intitolazione dello stadio Brianteo a Silvio Berlusconi sembra, quindi, destinato a continuare, con Gallianiche ha annunciato di non voler mollare e di essere pronto a difendere la memoria dell'ex presidente, a meno che la situazione non venga gestita con maggiore serenità e rispetto. LEGGI ANCHE: Ag. Mosquera: “Rinnovo? Stiamo parlando. Milan? Non parlo di altri club, ma … ” | ESCLUSIVA PM
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