"Ho massimo rispetto per gli arbitri, però è anche legittimo che uno si ponga dei perché. Quando il gioco rimane fermo per due minuti e le regole recitano che solo in caso di certezza si può prendere una decisione, guarda caso sempre contraria a noi, e in caso di dubbio è gol. L’abbiamo visto tutti che Pulisic si è aggiustato la palla con l’avambraccio. E quindi è inutile di stare a discutere. Poi c’è stata anche un’entrata assassina del loro portiere, che è entrato con il ginocchio sulla gola di Ekuban. Di cosa discutiamo?”.
Zangrillo si inalbera, in modo anche poco educato, con Marelli, che provava a spiegare correttamente il protocollo: “Lo spieghi a qualcun altro. Per me è chiarissimo, è tocco di mano. Non è gol, punto. La ringrazio per la sua dotta lezione, la prossima volta allora cercheremo di avere delle immagini chiare. D’accordo? Non capisco perché dobbiate essere analisti del mio stato d’animo. Sono un uomo abituato a giudicare l’obiettività, punto. Inutile discutere. A quattro dalla fine è anche una questione di rispetto, con una squadra che sta cercando di portare a casa un risultato con una partita meravigliosa. Se non c’è la certezza magari si rivede la propria decisione, non sarebbe successo assolutamente nulla. A volte è questione di buonsenso. È difficile in Italia il buonsenso applicato al gioco”. Le pagelle post-partita dei rossoneri secondo la nostra redazione >>>
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