Sul suo momento difficile: "E' importante essere critici nei propri confronti in modo costruttivo e ascoltare le persone giuste. Ho sentito tante chiacchiere verso l'uomo Eusebio. Io guardo negli occhi solo chi mi interessa. I miei nipoti sono stati fondamentali. Quando c'è qualcosa che non va penso ai loro sorrisi. Certe volte mi sono sentito più in colpa di quello che dovevo. Ora sono anche più aperto nel vivere il calcio. L'aspetto mentale è quello che fa la differenza. Io credo in certe idee e cerco di trasmetterle ai miei ragazzi".
Sul calcio: "E' la mia vita e la mia passione. Il richiamo del calcio è più forte di tutto. Ho lavorato tanto in questo mondo, l'adrenalina prima delle partite è un piacere".
Sull'allenare i giovani: "A me piace tanto lavorare con i giovani. Ho cercato in carriera anche di convincere i più esperti delle mie idee, penso per esempio a Dzeko che all'inizio non voleva fare certi movimenti, ma alla fine di ogni allenamento stava nel mio ufficio a parlare di calcio". LEGGI ANCHE: Le pagelle post-partita dei rossoneri secondo la nostra redazione >>>
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