Gabbia, il pilastro silenzioso del Milan: solidità e stabilità

Il valore della solidità. Matteo Gabbia è quel punto fermo che rende tutto più facile. Con lui in campo, difendere diventa un compito naturale, e anche il rinnovo del suo contratto si chiude senza complicazioni, lontano dalle trattative interminabili. Gabbia è il "facilitatore", una figura sempre più rara in un calcio che punta all’alza continuo dei prezzi e dei contratti. Al Milan, lui incarna la serenità di chi gioca nel club che ha sempre tifato, e per questo i tifosi lo apprezzano profondamente.

Per i supporter rossoneri, Gabbia è già il capitano in pectore, mentre per Fonseca è una garanzia in una difesa che, purtroppo, ha faticato a trovare stabilità. La differenza tra un Milan con Gabbia e uno senza è netta: con lui in campo, il Diavolo ha ottenuto due clean sheet consecutivi, un risultato che mancava dal marzo scorso. E in entrambe le partite senza gol, Gabbia era titolare.

La difesa milanista ha visto numerosi cambiamenti nella coppia centrale, spesso per necessità o scelte tecniche, ma quando Gabbia gioca, la solidità è evidente. Nelle ultime cinque partite, la coppia centrale è sempre cambiata: Thiaw-Tomori contro il Real, Thiaw-Pavlovic con il Cagliari, Gabbia-Thiaw contro la Juve, Tomori-Pavlovic con lo Slovan e Gabbia-Thiaw contro l’Empoli. Eppure, i numeri di Gabbia spiccano: in otto gare da titolare, il Milan ha subito solo cinque gol, con una media punti di 1,62 e una media di soli 0,62 gol subiti a partita. Senza di lui, la media punti scende a 1,5 e i gol subiti salgono a 1,7 a partita, più del doppio rispetto a quando Gabbia è in campo.

Gabbia, il "facilitatore", è molto più di un difensore: è la stabilità che il Milan cerca in un reparto che ha bisogno di equilibrio e continuità. LEGGI ANCHE: Milan-Sassuolo, probabili formazioni: Fonseca fa una mezza rivoluzione >>>