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Stefano Pioli (allenatore AC Milan) ed Antonio Conte (allenatore Inter) | Serie A News (Getty Images)
La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, effettua un focus dettagliato su Milan-Inter. Tutti pensano che il derby dipenderà dal risultato della sfida tra Ibrahimovic e Lukaku, ma non è detto che sia così. Ci sono altri aspetti da considerare.
Uno di questi è la sfida tra Theo Hernandez e Hakimi. Per quanto riguarda il Milan, Pioli spera di ritrovare il miglior Theo, che è sicuramente uno dei punti di forza di questa squadra. Theo Hernandez permette l'uscita della palla, la transizione veloce che permette a Ibrahimovic di giocare a campo aperto, ma anche la rifinitura (4 gol al momento). In più rispetto ad Hakimi è più bravo a giocare nello strette: 42 dribbling contro i 18 dell'interista. Il marocchino, invece, è più bravo a chiudere le azioni, 6 gol e 85 palloni giocati nell'area avversaria contro i 57 del milanista.
Un'altra sfida è quella tra Calhanoglu e Eriksen. Il turco, che ha cambiato completamente marcia nel post lockdown, è fondamentale per Pioli. La sua assenza, a causa del coronavirus, è pesata nelle ultime settimane. E' vero che l'ex Bayer Leverkusen è tornato in campo, ma è altrettanto vero che non è in perfette condizioni. Eriksen, invece, è la novità tattica delle ultime settimane di Conte. Il danese sembrava ai margini del progetto, mentre ora sta giocando nel ruolo di mezzala, in modo da alternarsi nella distrubuzione del gioco insieme a Brozovic. I suoi calci piazzati possono risultare decisivi. Chiudiamo infine con due dati interessanti
BARICENTRO MILAN: La squadra di Pioli ha mediamente un baricentro basso in Serie A, di 50 metri. Rispetto all'Inter, c'è più distanza tra i reparti (lunghezza di 37,8), l'ampiezza è simile (45.5)
BARICENTRO INTER: In campionato il baricentro della squadra di Conte è medio (51,1 metri). L'Inter sa essere corta (è raccolta in 34 metri) e sfrutta l'ampiezza (larghezza di 49,4)
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