Paolo Maldini, direttore tecnico rossonero, ha parlato ai microfoni di 'Sky Sport' al termine di Atalanta-Milan, gara della 38^ ed ultima giornata della Serie A 2020-2021. Queste le sue dichiarazioni. "Nessuno può smentire il fatto che sia un traguardo meritato. Ci abbiamo creduto, abbiamo sofferto, e dobbiamo riuscire a dimenticare il Milan di Berlusconi. Ci è stato richiesto di abbassare il monte ingaggi, abbassare l'età media della squadra e quindi bisogna essere creativi. Il mister e i ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico. La mentalità di non creare alibi ha creato qualcosa di non normale all'interno del gruppo. E' stato questo il nostro segreto".
ATALANTA-MILAN
Milan, Maldini: “Pioli mai in discussione. Donnarumma uno dei più felici”
Paolo Maldini, direttore tecnico rossonero, ha parlato a 'Sky Sport' al termine di Atalanta-Milan, 38° turno della Serie A 2020-2021
Sui momenti difficili: "Non posso negare che momenti difficili ce ne siano stati, ma non abbiamo rimpianti. Le cose potevamo farle addirittura meglio, ma siamo stati premiati per le scelte non solo dei giocatori, ma anche della comunicazione".
Sulla differenza tra dirigente e giocatore: "Il ruolo cambia, anch'io ho dovuto fare esperienza. Ho appreso tanto da Leonardo e non si finisce mai di imparare. Rispetto ai nostri tempi, essendo questi ragazzi molto giovani, le chiacchierate sono molto più frequenti. Cercare di coinvolgere tutti è la sfida più grande. E' stato un lavoro giornaliero, ti dividi tra campo e scrivania e bisogna imparare sempre e spero di poterlo fare per tanto tempo ancora".
Su Pioli: "La verità è che non c'è mai stata una sua messa in discussione. Bisogna ricordarci dove siamo partiti, lo dicevamo dopo il 5-0 subito qua. Siamo stati onesti e abbiamo sempre detto la verità".
Sul rinnovo di Donnarumma: "Ci sarà tempo. Stasera non posso dire niente, non è giusto. E' il momento di festeggiare, lui era uno dei più contenti. E' una storia che passa anche attraverso le sue parate".
Sull'obiettivo Champions: "Questo non è un punto d'arrivo. Abbiamo fatto un percorso fantastico, ma dobbiamo essere stabilmente in Champions per crescere. Il fatturato conta tanto. Noi ci credevamo anche quando non andavamo bene. Vedevo qualcosa di diverso, si vedeva che i giocatori avevano le potenzialità per fare anche di più. Ci vuole pazienza, nel calcio non esiste, ma non tutti vedono questi segnali positivi. La base si intravedeva. Questi sono ragazzi che possono fare anche meglio".
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