Milan, Musah dovrebbe partire da titolare tra poche ore contro l'Empoli. Una scelta non nuova quella di Paulo Fonseca, che ha di recente schierato il centrocampista statunitense come esterno d'attacco a destra. Parliamo della partita di Champions League contro il Real Madrid e quella di Serie A contro la Juventus. Una mossa, quella di Paulo Fonseca, che serve anche per la ricerca dell'equilibrio tanto atteso e richiesto dal suo Milan. D'altronde i rossoneri devono ancora trovare la giusta alchimia tra una squadra all'attacco (come contro lo Slovan Bratislava) e una squadra coperta in difesa (come contro la Juventus). Che Musah sia la scelta giusta? I due precedenti che abbiamo citato, sono quasi opposti, ma per un motivo. Ecco la nostra analisi.
MILAN-EMPOLI
Milan, Musah: la carta per l’equilibrio? I due precedenti sono quasi opposti
Milan, Musah il jolly di Fonseca? Alla ricerca dell'equilibrio. E i precedenti...
—Contro il Real Madrid, Musah è stato tra i migliori in campo. In difesa in costante raddoppio si Vinicius Jr. e in aiuto perfetto a Emerson Royal. Tanta corsa e sacrificio in un Milan super equilibrato e in grado di dominare i blancos al Bernabeu. Forse la chiave più importante di quella straordinaria vittoria del Milan di Fonseca. Contro la Juventus tutto diverso: Musah non si è visto, ha spinto poco in una partita in cui sarebbe servita la giocata per rompere uno zero a zero noiosissimo. Invece lo statunitense ha fatto poco o nulla, come il resto dei suoi compagni. Sono due precedenti agli apposti perché le necessità della squadra erano diverse. A Madrid serviva la superiorità numerica sulla fascia e Musah è stato perfetto, con la Juventus serviva un uomo più pericoloso in attacco e Musah ha fatto tremendamente fatica. Inoltre con il Real c'era anche Pulisic, con la Juve no. Ed è un'assenza che pesa. Vedremo se contro l'Empoli Musah sarà l'ago della bilancia. In Serie A, il Milan vada alla continua ricerca di due cose fondamentali: equilibrio e continuità. LEGGI ANCHE: Milan, De Ketelaere e Maldini due rimpianti? Una narrativa che può essere sbagliata
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