Un'analisi della partita e se teme possa essere sacrificato: "Nella mia vita non ho mai avuto paura di niente nel calcio. La cosa più importante è avere sempre la coscienza tranquilla ed essere onesto con chi lavora con me. Io sono così e non ho paura di niente. Penso che abbiamo creato a sufficienza per vincere. Oggi sono mancati i gol. Nel primo tempo abbiamo avuto tante occasioni, nel secondo tempo per trenta minuti pure. Atteggiamento giusto e giocato bene, recuperando palloni alti, ripartendo e creando. Mancato il gol".
Se non si aspetta una decisione della società: "Posso aspettarmelo, perché non ho segnali contrari. Ora vado a casa, sto con la mia famiglia, guarda la partita, come sempre, domani sono pronto per lavorare".
Se non sarebbe opportuno che qualche dirigente parlasse ogni tanto: "Cosa posso dire. Io vengo qui a parlare, non posso dire altro. Questa domanda non è per me".
Se ha qualcosa da dire su Conceicao vicino al Milan: "Niente, che posso dire. Non posso commentare cose che non so se sono vere".
Se questa sera fosse l'ultima volta, quali rimpianti ha: "Posso dire ciò che sono ora, l'allenatore. Non posso parlare in altre vesti e immaginare cose che non immagino. Non posso parlare di altri allenatori. Rifarei tutto ciò che ho fatto fino a oggi".
Il vero motivo per cui il Milan è ottavo: "Abbiamo avuto 75 minuti in cui abbiamo giocato meglio. Normale che alla fine coi rischi, col cambio di Chukwueze, abbiamo perso aggressività. Oggi è mancato il gol, come in tante partite. Però non è giusto fare bilanci ora".
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