Su quando è arrivato al Milan: "Quando sono arrivato sapevo che potevo dare ancora tanto. Ero troppo felice di giocare con Ibra, lui è stato un top con me e con il gruppo. Per me è stato un privilegio giocare qui. C'era competizione fra me e Ibra, ma mi sono adattato bene alla Serie A, passando 3 anni meravigliosi".
Sulla maglia numero 9: "Io non avevo paura di questo numero, anche se Paolo all'epoca mi aveva chiesto se fossi sicuro. Gli risposi che non era il numero che mi avrebbe fatto fare gol. Sono molto orgoglioso di ciò che ho condiviso con questa maglia e questo numero. Tutto rimarrà".
Su Pioli: "L'allenatore è una parte importante di ogni successo. L'ho ringraziato e sa quanto gli voglio bene. La fiducia e il rapporto che abbiamo avuto fin da subito. Ero qua per sostenerlo, quindi sono molto emozionato anche per lui. Il calcio è questo, Pioli merita 100 volte questo omaggio dei tifosi".
Sul ritiro anche dalla Nazionale dopo l'Europeo: "Sono malinconico, la sento questa malinconia. Ho già nostalgia di questi anni, ma non voglio piangere".
Sul ruolo di leader: "Vedo bene dei giocatori come Maignan, con la sua personalità. Gli piace prendere la parola quando serve. Ha carisma e per me deve continuare ad essere un leader dentro e fuori dal campo".
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