Se ha preferito essere portato in trionfo dai giocatori o risentire 'Pioli is on fire' dai tifosi: "Entrambe le cose. I giocatori avevano rimesso sul pullman 'Pioli is on fire', non lo sapevo, è stata una sorpresa. Sono sempre uscito da San Siro con il cuore pieno di gioia e gratificazione. 25 anni fa ho iniziato ad allenare, non pensavo di vivere le emozioni che ho vissuto qui. E' stato veramente un bel percorso. Ora si va avanti".
Sull'orgoglio di aver fatto buoni risultati nel Milan: "Orgoglio va al di là del risultati. Per quello che ho vissuto a Milanello, per quelli che mi hanno portato al Milan. Spero di poter rivivere in futuro queste sensazioni qui, ma non sarà facile".
Sul Pioli che va via oggi rispetto a quello arrivato nel 2019: "Va via un uomo arricchito di un'esperienza importante. Allenare un club così glorioso come il Milan vuol dire rapportarsi a livello alto, nei dirigenti, nei giocatori. Nelle aspettative. Sono nel miglior momento della mia carriera. Per questo non posso che dire grazie al Milan. Orgoglioso di quello che abbiamo fatto tutti insieme e felice".
Sulle lacrime di Ismaël Bennacer e la commozione sua e dei giocatori: "Isma è un ragazzo molto sensibile. Ha cominciato a piangere due giorni fa. Sono stati due giorni difficili. Le manifestazioni che ho avuto a livello personale mi rendono orgoglioso. Il rapporto che siamo riusciti a costruire. Ci sono stati momenti difficili, ma siamo rimasti uniti per il bene del Milan. Grazie alla curva, per lo striscione con parole semplici. Sono le soddisfazioni più belle che un allenatore può avere". LEGGI ANCHE: Le pagelle post-partita dei rossoneri secondo la nostra redazione >>>
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