Sul futuro: "Mi auguro di trovare e incontrare persone che mi facciano capire di poter costruire e fare un percorso speciale come lo è stato qui. Vorrei ricevere quella sensazione che ho vissuto qui. Questo significa avere delle ambizioni, significa poter gestire la rosa. Ma non so niente ora, sono troppo legato al club per pensare ad altro. Nei prossimi giorni vedremo. Pensavo di arrivare più stanco a fine stagione, ma in questo momento non mi sento stanco e poi vedremo".
Sul percorso fatto: "Ho dato il massimo, tutto, ma ho anche ricevuto tanto, dai giocatori ai tifosi. Sono orgoglioso e contento di questa esperienza. Poi con lucidità mi ritroverò con il mio staff e ci sarà da analizzare per migliorare e crescere. Ne esco però sereno e migliorato. Mi sono confrontato con giocatori di livello, con dirigenti di livello e con una cultura di livello".
Sul giocatore che ha dato più soddisfazione: "Abbiamo cominciato con un gruppo di ragazzi che andava accompagnato e stimolato. Non tutti però hanno avuto dei miglioramenti immediati. Fare solo un nome è difficile, direi Sandro Tonali dal punto di vista tecnico. Anche Leao non è quello di adesso, così come Theo. Il leader morale? Credo che il Milan, lasciando Giroud e Kjaer perda dello spessore. Così di impatto, per la personalità che ha, dico Maignan".
Su cosa gli mancherà di più: "Mi mancherà l'ambiente di Milanello, ci ho lavorato in modo fantastico. Un posto bello, magico".
Sul suo successore: "Non credo ci sia bisogno di consigli. Sicuramente chi arriverà troverà una cultura del lavoro alta e un gruppo molto coeso".
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