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Álvaro Morata (attaccante AC Milan), qui durante Milan-Torino 2-2 (Serie A 2024-2025) | News (Getty Images)
(fonte: acmilan.com) - La vittoria sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma l'esordio ufficiale di Álvaro Morata con la nostra maglia sarà comunque da ricordare. Dopo i 45 minuti del Trofeo Berlusconi, per rompere il ghiaccio, lo spagnolo si è presentato alla prima di campionato a San Siro con carica, maturità ed è risultato decisivo.
Entrato al 60', ha contribuito in maniera fattiva e sostanziale alla rimonta rossonera. Un rigore conquistato subito, poi cancellato dal VAR, poi una rete annullata per fuorigioco e poi il gol che ha riaperto la partita all'89', una zampata da campione, un guizzo che ha permesso alla squadra di ritrovare fiducia e di risalire la china fino al 2-2 di Okafor al 95'.
Ha senza dubbio dato la scossa, Álvaro, arrivato a Milanello da poco più di una settimana e già calato perfettamente nell'ambiente rossonero. Le sue parole in conferenza stampa avevano già chiarito le velleità e il calibro del campione, e alla prova del campo il nostro nuovo numero 7 ha confermato le attese. Generoso fin dal primo scatto, ha usato tutta la sua esperienza e il suo istinto per quel gol.
Con il 42% dei voti, ha superato nella corsa al premio di MVP Mike Maignan (30%) - autore di diverse parate importanti - e Noah Okafor (23%), protagonista della rete del 2-2. Il debutto giusto, dunque, a cui sono mancati solo i tre punti. Il disappunto è parso evidente, per Álvaro e per il resto della squadra, e dovrà essere benzina verso la sfida di Parma. LEGGI ANCHE: Milan, Thiaw e non solo: la difesa è un disastro. Tre mosse decisive?
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