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Rocchi: “VAR a chiamata? Potrebbe essere un supporto aggiuntivo”

Redazione PM
Ecco le parole di Gianluca Rocchi sul VAR, rilasciate alla presentazione della seconda edizione del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC

Si è conclusa la 7ª giornata di campionato, e il Milan, come molte altre squadre di Serie A, ha sollevato critiche riguardo a diverse decisioni arbitrali controverse. Tra gli episodi discussi, c’è il lieve contatto tra Theo Hernandez e Dodò, il netto fallo di Kyriakopoulos su Baldanzi e il doppio giallo a Conceicao per una presunta simulazione. Questi sono solo alcuni dei momenti che hanno segnato l'inizio del campionato, facendo emergere la sensazione che gli arbitri non siano all'altezza delle sfide che si trovano a dirigere. A tutto ciò si aggiunge un regolamento complesso, ricco di clausole e dettagli che creano solo ulteriore confusione. Sul tema degli errori arbitrali, è intervenuto Gianluca Rocchi, designatore della CAN A e B, che ha commentato le prestazioni dei direttori di gara nell'ultimo weekend di Serie A.

Le parole di Rocchi

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Ecco le parole di Gianluca Rocchi rilasciate a margine della presentazione della seconda edizione del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC.

"Se sono soddisfatto dell’operato arbitrale dell’ultima giornata? No. La formazione è essenziale, soprattutto in un gruppo. Abbiamo 46 arbitri: o inserisco un chip in ognuno di loro, oppure ciascuno ha la propria testa e visione. L’obiettivo è seguire una linea comune: possono esprimere il proprio giudizio, ma una volta presa una decisione, va seguita da tutti. L'ideale sarebbe ottenere una totale omogeneità, ma è praticamente impossibile, perché parliamo di esseri umani. Anche con una norma perfettamente scritta, resta comunque spazio per l’interpretazione di chi giudica".

"Bisogna separare campo e VAR"

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"La nostra intenzione sarebbe quella di avere arbitri VAR specializzati, poiché abbiamo notato che sviluppano un approccio leggermente diverso. La separazione tra campo e VAR è cruciale: lavorando con un gruppo più ristretto, le interpretazioni diventano più uniformi rispetto a un gruppo ampio. Nonostante le critiche, i nostri operatori VAR sono molto apprezzati, e ogni settimana riceviamo richieste dall'estero. Inviamo pochi arbitri perché ne abbiamo pochi a disposizione, e dispiace aver perso Irrati e Valeri, ma ciò dimostra la qualità del nostro lavoro. Si può discutere per settimane sulle interpretazioni, ma non dimentichiamo che il calcio ha anche un lato soggettivo. Dietro ogni decisione c’è una persona".


VAR a chiamata e tempo effettivo

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"Sono proposte attualmente in discussione presso l'IFAB, quindi non posso approfondire troppo. Il challenge è un'opzione alternativa, o meglio, potrebbe essere una soluzione complementare per il calcio di alto livello, con l'obiettivo di garantire decisioni più precise. Il VAR a chiamata potrebbe effettivamente servire come supporto aggiuntivo per aiutare l'arbitro a prendere la decisione giusta. Riguardo al tempo effettivo, stiamo lavorando sulle perdite di tempo e altre questioni: se venisse introdotto nel calcio, cambierebbe radicalmente il gioco, ma tutti giocherebbero lo stesso numero di minuti". LEGGI ANCHE: Calciomercato – Milan, gennaio con il botto: Ibra punta ad un bersaglio grosso >>>