SERIE A

Serie A, allo studio la nuova norma “anti debiti”: il punto

Daniele Triolo

La Serie A sta prevedendo di dotarsi di una nuova normativa che impedisca le spese folli e, dunque, un forte indebitamento dei suoi club

Oggi, a Roma, andrà in scena un Consiglio Federale e Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, secondo 'La Gazzetta dello Sport' troverà una maggioranza divisa. Da un parte, troverà la Lega Serie A ed i club della massima serie che andranno all'attacco, chiedendo tagli degli stipendi, nonché i rinvii dei loro pagamenti.

Dall'altra, invece, ci saranno i calciatori, che non vogliono sentire da quell'orecchio. Si chiedono, piuttosto, come le società di Serie A chiedano di spalmare gli ultimi quattro stipendi della stagione, quando già 10 club hanno pagato aprile e qualcuno anche maggio. La Lega Serie A chiederà il taglio di due mensilità, ma il Consiglio Federale non è competente sul tema.

La possibilità, dunque, è quella di ricorrere ad accordi individuali tra calciatori e società, club per club. Quanto ai rinvii, invece, la FIGC dovrà valutare la situazione globale. Concedendo, magari, un rinvio non oltre il 30 giugno, data in cui si concluderà la stagione 2020-2021.

Infine, ci sarà un ultimo, fondamentale punto all'Ordine del Giorno. Ovvero, il progetto 'anti debiti', che Gravina aveva già annunciato nell'ultima seduta del Consiglio Federale e che, adesso, dovrebbe diventare norma. In pratica, dal prossimo 1° luglio, i club non potranno spendere di più di quanto fatto nella stagione 2020-2021.

Il budget di riferisce al monte contrattuale determinato dai contratti pluriennali in corso d'opera per la stagione 2021-2022 e da quelli che scadranno il 30 giugno. Non si potrà spendere più del 100% di quanto fatto la stagione precedente. Per arrivare poi al 90% fra un anno e a 80% fra due. Altrimenti, niente calciomercato.

A meno che non arrivi un aumento di capitale o una garanzia fideiussoria presentata dal socio di maggioranza. La Lega Serie A, da parte sua, non sarebbe però del tutto convinta. Il senso della norma è che si può spendere se il club se lo può davvero permettere. Intanto, dalla Spagna: "Offerta Milan per un calciatore del Barcellona" >>>