Sulla sfida con Suslov: "Anche quando ci allenavamo insieme era una guerra tra noi due, abbiamo un carattere combattivo, ma se c'è il massimo rispetto fra noi due. Sono state botte fra amici diciamo".
Sul percorso al Milan: "Devo dire che ho sofferto l'adattamento, non solo perché è il Milan, ma anche perché era la prima volta che andavo via di casa. Avevo sottovalutato questo aspetto. Dopo, accompagnato anche da un lavoro mentale, sentivo che il gap che c'era tra me e i miei compagni era mentale. Riuscendo a entrare in confidenza con loro è diventato tutto più facile. Se sei libero con la testa poi vengono fuori le qualità. Sono sicuro che trovando continuità sarà ancora maggiore la mia crescita".
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